Lost Trek

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Breve guida agli Star Trek perduti.

Dall’introduzione a Lost Trek – Dalla serie classica a The Motion Picture: tutti gli Star Trek che non abbiamo mai visto (2019) di Cesare Cioni e Marcello Rossi, Ultimo Avamposto Editore

È stata una lunga strada

“It’s been a long road, getting from there to here.”

«È morta, Jim!» Questo avrebbe detto il dottor McCoy se il capitano Kirk gli avesse chiesto in che condizioni era Star Trek nel giugno del 1969, dopo la messa in onda di “L’inversione di rotta” (“Turnabout Intruder”), ultimo episodio della terza stagione. E davvero non c’era motivo di dubitarne: complici una collocazione infelice in palinsesto e un deterioramento della qualità, gli ascolti non giustificavano più la produzione di quella che era comunque una serie costosa. Star Trek aveva compiuto il suo percorso, e il futuro a cui sembrava destinata era quello delle repliche in syndication, fino a che non sarebbe stata dimenticata, per sopravvivere solo nei ricordi di qualche nostalgico. Questo doveva succedere, questo era sempre successo prima di allora con altre serie televisive; tutti gli interpreti e il creatore stesso della serie, Gene Roddenberry, avevano rivolto la loro attenzione altrove, ciascuno cercando di perseguire al meglio la propria carriera a Hollywood.

Ma le cose sarebbero andate diversamente. Nel 1979 Star Trek risorse dalle proprie ceneri con un’avventura cinematografica maestosa e spettacolare, benché non priva di difetti: per i fan americani, che a lungo avevano combattuto e sperato, la ricompensa di dieci lunghi anni di attesa.

Per noi appassionati italiani la vera attesa in realtà era stata quella per la prima trasmissione. Certo, avevamo avuto eccellenti prodotti britannici come UFO e Spazio 1999, ed eravamo andati in massa al cinema a vedere Guerre stellari (che ancora si chiamava solo così, senza una numerazione, e Han Solo sparava per primo), ma in un’epoca senza Internet, senza satellite, senza streaming e senza home video questa serie americana di fantascienza, già oggetto di culto nel paese d’origine, a noi era rimasta preclusa. Il nostro appetito era stato stuzzicato dalla pubblicazione, nel 1978, delle novellizzazioni degli episodi in alcuni volumetti Mondadori intitolati La pista delle stelle, e quindi qualcuno già conosceva Kirk, Spock e McCoy pur senza averli mai visti in carne e ossa, ma la prima trasmissione documentata di Star Trek in italiano risale al 1979 su Telemontecarlo; e poiché l’emittente non raggiungeva tutta la penisola, fu solo nel 1980, quando le varie TV locali iniziarono a mandare in onda la serie, che il fenomeno Star Trek si diffuse anche nel nostro Paese. In aprile, quando a pochi mesi dal suo debutto negli USA Star Trek: The Motion Picture uscì anche in Italia, anche noi fan italiani spalancammo la bocca nel vedere lo splendore dell’Enterprise rinnovata nel molo spaziale e fummo intimoriti dalla minaccia di V’ger.

Non potevamo sapere che quello che per noi era stato uno iato di pochi mesi in realtà nascondeva un percorso assai travagliato, complicato dal sovrapporsi e dallo scontrarsi di priorità, personalità e progetti. Negli anni che seguirono la cancellazione della serie si erano concentrati un gran numero di tentativi di riportare in vita Star Trek, progetti sviluppati talvolta fino a un passo dalla produzione, e che tuttavia non videro mai la luce. Personaggi nacquero e morirono, astronavi furono costruite e distrutte (talvolta non solo sulla carta), civiltà si svilupparono e decaddero, linee temporali alternative presero il sopravvento e furono cancellate, Kirk e Spock incontrarono Gesù Cristo, John Fitzgerald Kennedy, Madame Curie e Buster Keaton, la Federazione fu cancellata dalla storia… senza che noi ne sapessimo nulla.

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