Oggi può sembrare incredibile, ma ci fu un tempo in cui la Rai produceva regolarmente fantascienza televisiva, e spesso anche con risultati apprezzabili. Con il format dello sceneggiato, una miniserie generalmente dalle 2 alle 6 puntate spesso collegate tra loro, l’emittente di stato negli anni ’70 produceva normalmente opere televisive di fantascienza e più in generale fantastiche, avventurandosi spesso nel terreno del thriller soprannaturale. E proprio in quest’ultimo genere ha dato i suoi frutti migliori, con sceneggiati come Il segno del comando (1971) e L’amaro caso della baronessa di Carini (1975), che lasciarono un’impronta indelebile negli spettatori dell’epoca. Sul versante fantascientifico tra le opere di maggior successo vanno citate A come Andromeda (1972), rifacimento di una miniserie inglese, e Gamma (1975), affiancate dalle serie di stampo antologico, come Il fascino dell’insolito (1980-1982) o Racconti di fantascienza (1979).
La nascita
Ma cominciamo dal principio. La Rai inizia ufficialmente le sue trasmissioni il 3 gennaio 1954 (negli anni precedenti erano stati condotti diversi test). Dopo soli 10 giorni, la fantascienza si affaccia sul palinsesto dell’emittente nazionale: il 13 gennaio infatti va in onda il primo episodio della miniserie in due parti Dalla Terra alla Luna, trasposizione del celebre romanzo di Jules Verne, e ha per protagonisti un gruppo di scienziati che costruiscono un razzo per raggiungere la Luna. La serie, la cui lavorazione era iniziata prima dell’avvio delle trasmissioni regolari, viene trasmessa nel pomeriggio all’interno della TV dei ragazzi, per la rassegna Gli eroi di carta con il chiaro intento didattico di avvicinare i giovani telespettatori alle grandi opere della letteratura popolare. Nell’ottobre del 1956 è la volta di Il marziano Filippo serie in 9 puntate di stampo comico in cui il simpatico marziano Filo Pis (interpretato da Oreste Lionello) viene mandato sulla Terra per conoscere da vicino gli esseri umani e le loro brutture. Anche questa seconda produzione fu mandata in onda all’interno della TV dei ragazzi. Questo non deve sorprendere ed è una caratteristica comune al prodotto di fantascienza. Anche negli Stati Uniti, con diversi anni di anticipo, le prime serie televisive fantascientifiche erano costituite da programmi per ragazzi, considerati più inclini a un genere che richiede un buon uso della fantasia (tanto più nelle ristrettezze di una produzione televisiva). Nessuno degli episodi di Dalla Terra alla Luna o di Il marziano filippo esiste più negli archivi della Rai, e le rare foto che vi mostriamo sono tra le pochissime testimonianze sopravvissute di queste pioneristiche produzioni.
La “golden age”
Per arrivare a una produzione fantascientifica rivolta a un pubblico adulto bisogna attendere ancora due anni: mercoledì 1 febbraio 1961 alle 19:05 la Rai manda in onda “l’originale televisivo” L’ultima faccia di Medusa, che racconta la storia dell’alieno Achtab. In fuga da un pianeta che descrive come ingiusto e inquieto, atterra sul giardino di una villa di campagna e viene accolto calorosamente dagli umani. Tuttavia, giustificandosi con la troppa luce del nostro pianeta, rifiuta sempre di togliere il casco della sua tuta spaziale per rivelare il suo vero aspetto. Come anticipato però è stato nel corso degli anni ’70 che i fantasceneggiati (e gli sceneggiati Rai in genere) hanno saputo dare il meglio di sé. Numerosi gli esempi di produzioni che potevano vantare illustri matrici letterarie, come Uova fatali tratto dalla novella di Bulgakov, o i già citati Racconti di fantascienza di Blasetti, che adattano per la TV autori del calibro di Ray Bradbury, Charles Beaumont, Richard Matheson o Robert Scheckley. Per finire con I racconti di Primo Levi che portano sullo schermo i racconti surreali e grotteschi dell’autore di classici come Se questo è un uomo (1947) o La tregua (1963).
Il declino
Giunti agli anni ’80 inizia un inesorabile declino della produzione fantascientifica e fantastica della Rai. La concorrenza delle emittenti del gruppo Mediaset si fa sempre più agguerrita e per non perdere preziosi punti di share è necessario abbandonare l’impianto riflessivo, quasi teatrale dello sceneggiato in favore di una forma narrativa più immediata e d’effetto. Il “canto del cigno” della fantascienza in Rai può essere considerato L’isola del tesoro (1987), faraonica trasposizione in chiave fantascientifica del classico romanzo d’avventura di Robert Louis Stevenson, diretta (in verità senza troppa convinzione) dal veterano della fantascienza cinematografica made-in-Italy Antonio Margheriti. Cronologicamente l’ultima produzione fantascientifica della Rai è la miniserie in due parti Sound (1989), nella quale un tecnico della Telespazio intercetta un messaggio di origine aliena. Sono quindi circa 30 anni che la Rai non produce più fantascienza, anomalia tutta italiana.
La guida definitiva
Nel 2016 è stato pubblicato il libro Fantasceneggiati. Sci-fi e giallo magico nelle produzioni RAI (1954-1987), edito dalla Elara, che ho scritto insieme agli amici Carlo Modesti Pauer e Leopoldo Santovincenzo, autori del programma Wonderland trasmesso da Rai 4. Il libro si propone come vera e propria guida definitiva a tutte le produzioni fantascientifiche e fantastiche dalla Rai, con un dettagliatissimo percorso storico e le schede analitiche di tutte le singole serie, con dati su cast artistico e tecnico, date di messa in onda e sinossi di tutti i singoli episodi. Il tutto accompagnato da moltissime foto, spesso molto rare e mai pubblicate prima. Un libro che racconta per la prima volta una storia mai raccontata prima, e che contiene informazioni che spesso non si trovano da nessun’altra parte… neanche su Internet.
Di seguito alcune recensioni:
Fantascienza.com: http://www.fantascienza.com/21382/fantasceneggiati-in-un-libro-tutta-la-magia-della-fantascienza-in-bianco-e-nero
Nocturno: http://www.nocturno.it/libri/fantasceneggiati/
Carmilla: https://www.carmillaonline.com/2016/07/29/fantasceneggiati/
FantasyMagazine: http://www.fantasymagazine.it/25368/fantasceneggiati
Questo l’elenco dei titoli trattati nel volume: A come Andromeda (1972), Albert e l’uomo nero (1976), L’amaro caso della Baronessa di Carini (1975), L’amor glaciale (1971), Un’avventura a Campo de’ Fiori [10 registi italiani, 10 racconti italiani] (1982), Le avventure di Ciuffettino (1969-1970), Baciami strega (1985), La chiave d’argento [Un racconto, un autore] (1982), Circuito chiuso [TV cinema – 5 film italiani per la televisione] (1979), La dama dei veleni (1979), Il dipinto (1974), L’enigma delle due sorelle (1980), Gli eroi di carta – Dalla Terra alla Luna (1954), ESP (1973), Eva futura (1978), Extra (1976), Il fascino dell’insolito (1980-1982), Il fauno di marmo (1977), Il filo e il labirinto (1979), Gamma (1976), Geminus (1969), I giochi del diavolo – Storie fantastiche dell’Ottocento (1981), Ho incontrato un’ombra (1974), L’isola del tesoro (1987), Jekyll (1969), I legionari dello spazio (1966), Il marziano Filippo (1956), La mia vita con Daniela (1976), Il mondo di Yor (1983), Nella città vampira – Drammi gotici (1978-1979), Obiettivo Luna (1964), Gli occhi del drago (1977), Oltre il 2000 (1971), Operazione Vega (1962), Orfeo in Paradiso (1971), I passi sulla neve [Racconti italiani del ‘900] (1971), Paura sul mondo (1979), La Pietra di Luna (1972), La porta su buio (1973), Quattro ragazzi alla conquista degli astri (1954), Racconti di fantascienza (1979), I racconti di Primo Levi o Tre racconti di Primo Levi (1978), Racconti fantastici (1979), Racconto d’autunno (1981), Ritratto di donna velata (1975), Il segno del comando (1971), Sound (1989), Lo strano caso di Via dell’Angeletto [Storie in una stanza] (1975), La traccia verde (1975-1976), Turno di notte / Gli incubi di Dario Argento [Giallo – La tua impronta del venerdì] (1987), L’ultima faccia di Medusa (1961), Ultima scena – 5 storie fantastiche sul mondo dello spettacolo (1979), Il versificatore (1971), Voci notturne (1995), Uova fatali (1977).
La maggior parte delle produzioni fantascientifiche e fantastiche della Rai, se non sono andate perse per sempre come I legionari dello spazio (1966), si trovano facilmente su YouTube, ma dagli archivi di Fantascienza.TV eccovi una rarità mai pubblicata prima. I titoli di testa di L’ultima faccia di medusa, che segna l’ingresso della fantascienza adulta nella TV italiana.
L’ultima faccia di Medusa – Originale telvisivo Rai (titoli di testa)