Il lato oscuro del Dottor Futuro
Nel settembre del 2000 l’Italia divenne per la seconda volta il set della saga di Star Wars. George Lucas tornò infatti alla Reggia di Caserta (oltre che sul Lago di Como) per girare alcune scene dell’episodio 2: L’attacco dei cloni. Dal momento che Dottor Futuro sarebbe dovuto ripartire a Ottobre, organizzammo una trasferta a Caserta per intervistare George Lucas, intervista che avrebbe aperto la seconda stagione del programma. Andai armato con una serie di libroni pesantissimi che avrei voluto farmi autografare, ma ci furono concessi solo 5 minuti, senza la possibilità di fare foto o chiedere autografi.
L’intervista andò a buon fine, ma segnò anche l’ultimo mio contributo a Dottor Futuro. Infatti avendo ormai ottenuto la tanto agognata laurea (in Ingegneria Informatica) avevo iniziato a ricevere offerte di lavoro che, almeno dal punto di vista economico, erano ben più allettanti del part-time che mi poteva offrire TMC. Malgrado questo non volevo lasciare il programma e decisi di rimanere, facendo una sola richiesta. Quando ero stato contattato pochi mesi prima, mi era stato detto che avrei dovuto fare un lavoro di redazione. Mi aspettavo di dover dare indicazioni agli autori, rispondere alla posta, supervisionare le interviste e compiti del genere. Invece mi ritrovai a scrivere completamente il programma dall’inizio alla fine. I testi per la conduttrice, le interviste, le schede in sovraimpressione, i sottotitoli… tutto.
A questo punto per la seconda serie, sapendo di non poter trattare sul compenso economico, decisi di chiedere solo l’inclusione del mio nome tra i titoli di testa, al posto dell’oscura apparizione nel “serpentone” finale con la dicitura “in redazione” che avevo ricevuto per la prima serie. Tuttavia anche questa mia unica richiesta a costo zero ricevette risposta negativa, adducendo una motivazione che ho sentito tante volte applicata agli ambiti più disparati: “non si può fare”. Con l’amaro in bocca quindi decisi di lasciare la redazione e iniziai a lavorare in un’altra società.
Le seconda e la terza serie di Dottor Futuro
La mia uscita di scena non fu l’unica che caratterizzò il passaggio ai nuovi episodi. Oltre a diversi avvicendamenti dietro le quinte, anche la conduttrice del programma fu cambiata. A Roberta Gangeri subentrò Stefania Castiglion, che poteva vantare una maggiore esperienza, soprattutto teatrale. La seconda serie di Dottor Futuro iniziò a ottobre con un episodio speciale doppio, che al suo interno conteneva due episodi di UFO. Questo consentì di ridurre al minimo i contenuti effettivi del programma, che essenzialmente si limitava ad annunciare la nuova serie, facendo guadagnare una settimana di tempo alla produzione, per cui la partenza effettiva fu il giovedì seguente. La formula adottata fu simile; non vennero più proposti i cortometraggi inviati dal pubblico, ma trovò spazio una rubrica dedicata alle uscite home video in DVD.
La seconda serie di Dottor Futuro andò avanti per 9 appuntamenti e si concluse a dicembre. Dopo una breve pausa natalizia, il programma tornò con un terzo e ultimo blocco di episodi. Anche questa volta l’episodio di apertura doveva consentire di guadagnare una settimana di tempo alla produzione, in quanto fu proposto “Il meglio di Dottor Futuro”, ovvero una selezione di servizi già andati in onda nella seconda serie. In questo ultimo blocco, composto da 8 appuntamenti, furono inclusi tutti gli episodi ancora non trasmessi di UFO, tutti in inglese con i sottotitoli italiani poiché si trattava di tutti episodi mai trasmessi dalla Rai (alcuni erano stati doppiati dalla TV Svizzera Italiana, ma TMC 2 non aveva accesso a questo secondo doppiaggio).
Dopo la chiusura di Dottor Futuro, Stefania Castiglion proseguì con successo la sua carriera televisiva, arrivando a entrare nel cast della popolarissima soap CentoVetrine. Purtroppo è scomparsa prematuramente nel 2010 a soli 42 anni a causa di una malattia, lasciando il marito e due figli. Un destino infausto, che sfortunatamente avrebbe colpito ancora.