Dottor Futuro

Il Dottor Futuro e io.

All’inizio del 2000 con la Fanucci Editore e TMC ci rimettemmo al lavoro sul progetto di un programma dedicato alla fantascienza. Questa volta Dottor Futuro avrebbe dovuto fare da contenitore a due diverse serie TV, sempre con appuntamento doppio: la quarta stagione ancora inedita di Oltre i limiti e la serie inglese cult UFO (1971-1973). Quella del programma televisivo contenitore per serie TV era una formula che era stata sperimentata con successo da TMC con Stargate-SG1, proposta all’interno del programma Stargate – Linea di confine, e in quegli stessi mesi sarebbe stata utilizzata per Sex and the City, proposto all’interno del programma Sesso – Parlano le donne. Successivamente però non fu raggiunto un accordo commerciale tra la casa editrice e l’emittente televisiva, per cui la Fanucci abbandonò il progetto.

Seguì un periodo di stasi, in cui non sapevo se ne sarebbe mai venuto fuori qualcosa, finché all’inizio dell’estate ricevetti una chiamata da TMC nella quale mi chiedevano se ero interessato a un contratto di assunzione part-time per lavorare nella redazione del programma. Accettai senza esitazione: per un appassionato come me, la possibilità di lavorare a un programma che si occupasse di fantascienza era un piccolo sogno che diventava realtà. All’epoca ero in procinto di laurearmi, mi mancava solo la discussione della tesi che era prevista di lì a poche settimane. Ricordo gli sguardi perplessi in famiglia quando annunciai che entro pochi giorni avrei iniziato a lavorare per TMC; in genere si comincia a lavorare dopo la laurea, non qualche settimana prima. In ogni caso la mia tesi era ormai praticamente pronta, per cui potevo permettermi di dedicare parte della giornata a Dottor Futuro, o almeno così speravo. Preparai i testi per i lucidi (all’epoca non si usavano ancora le presentazioni) sull’autobus mentre andavo in ufficio e dovetti chiedere un giorno di permesso proprio per la discussione, che era fissata in orario mattutino.

Roberta Gangeri nei panni del tenente Lila.

Il magazine

Nel frattempo il programma aveva preso forma: la serie inclusa al suo interno sarebbe stata solo una, UFO, e ogni appuntamento avrebbe incluso un solo episodio, accompagnato da mezz’ora di programma. La serie UFO sarebbe stata presentata per la prima volta in Italia in versione integrale. Vennero trasmessi tutti e 26 gli episodi (alcuni sottotitolati, poiché non erano mai stati doppiati in italiano) e senza censure. Infatti, alcuni degli episodi in origine trasmessi dalla Rai all’interno della TV dei ragazzi avevano subito dei tagli, per cui Dottor Futuro (nella fattispecie io) si occupò di sottotitolare in italiano tutte le scene mancanti. Mi misi in contatto con il fan club italiano di UFO, ISOSHADO, che già conoscevo, e con la loro collaborazione realizzammo l’intervista al protagonista principale della serie: il comandante Straker (Ed Bishop). Ma Dottor Futuro non avrebbe parlato solo di UFO. Abbiamo organizzato interviste con protagonisti di altre serie TV, come Barry Morse (il professor Bergam di Spazio 1999) e autori di fantascienza, come Robert Sheckley. Il programma prevedeva una rubrica con presentazioni librarie, cinematografiche e di videogiochi, una sezione dedicata ai cortometraggi amatoriali, una dedicata ai trailer di film storici e una dedicata ai video musicali, sempre a tema fantascientifico, grazie alla possibilità di TMC di attingere dall’archivio di Videomusic, canale che era stato trasformato in TMC 2.

Dottor Futuro non è certo stato il primo programma italiano a occuparsi di fantascienza, ci sono diversi esempi che lo precedono, ma prima di allora nessuno aveva mai tentato un’operazione che spaziasse il genere in questo modo a 360 gradi, oltretutto in un’epoca in cui Internet era agli esordi e YouTube non esisteva ancora. Per condurre il programma fu scelta Roberta Gangeri, da poco giunta finalista a Miss Italia, la quale ha poi proseguito con buoni risultati la sua carriera di conduttrice televisiva. La Gangeri, vestita come una delle ragazze di Base Luna di UFO, interpretava l’assistente del Dottor Futuro, che chiamai tenente Lila, in omaggio a Leela, la protagonista dai capelli viola di Futurama. Le sue presentazioni venivano girate in parte su blu-screen e in parte in una delle sale regia della sede di Roma di TMC. La prima serie di Dottor Futuro debuttò su TMC 2 il 13 luglio 2000 e proseguì per otto serate, fino al 31 agosto. Non saprei dire se ci fosse una rilevazione degli ascolti, né che tipo di audience abbia avuto, ma suppongo che i risultati fossero soddisfacenti, poiché iniziammo subito a parlare della seconda serie.

Roberta Gangeri sul set di “Dottor Futuro”.

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