Riuscirà l’umanità a raggiungere Marte? Sì, secondo Elon Musk di SpaceX e sarà anche possibile viverci.
SpaceX Interplanetary Transport System
Perchè
Nel Settembre 2016, in quella che si potrebbe davvero definire una presentazione storica, il fondatore e CEO di SpaceX e Tesla Motors Elon Musk ha illustrato al mondo il suo sogno: rendere l’umanità una razza interplanetaria, portandola entro 40 anni su Marte. Le argomentazioni di Musk sono semplici e lineari: la via delle stelle è l’unica speranza di salvezza per l’umanità nel lungo termine. Senza invocare tutt’altro che improbabili distruzioni di massa, un semplice asteroide potrebbe far estinguere la razza umana da un giorno all’altro (più o meno), proprio come è avvenuto con i dinosauri. Considerata la quantità di corpi celesti che vagano nel cosmo, non sembra neanche una questione di se avverrà, ma quando avverrà. L’unica reale speranza di salvezza per l’uomo è quella di colonizzare altri mondi.
Dove
Su questo in effetti non ci sono dubbi: nel sistema solare (ad oggi un viaggio in un altro sistema solare è impensabile), Marte è senza dubbio la destinazione ideale. È più piccolo della Terra (circa la metà), ma non troppo, è dotato di atmosfera (per ora non respirabile), un giorno marziano dura circa 24 ore, mentre un anno marziano corrisponde circa a due anni terrestri. Anche Marte ha l’asse di rotazione inclinato rispetto al piano orbitale, per cui si alternano le stagioni. Nessun altro pianeta, o satellite nel sistema solare offre condizioni così simili a quelle della Terra. C’è il problema non trascurabile che non è dotato di campo magnetico, per cui è privo della protezione naturale presenta sulla Terra dalle radiazioni solari. In altre parole, una passeggiata su Marte senza tuta protettiva non sarebbe possibile neanche se l’aria fosse respirabile, ma tutto sommato non è un problema insormontabile.
Come
La parte veramente innovativa della presentazione di Musk è che ha illustrato un piano piuttosto dettagliato per raggiungere Marte, come mai era stato fatto prima. E non per farlo raggiungere da pochi selezionati astronauti, ma da centinaia di individui nel corso di una serie di spedizioni, individui che avrebbero il compito di preparare la prima colonia umana su Marte . Elon Musk, non solo ha mostrato in dettaglio quali sarebbero le tecnologie necessarie (tutte già esistenti), ma ha anche fatto una valutazione dei costi. Sfruttando la riusabilità dei suoi razzi, e adottando il carburante giusto, Musk ha dichiarato che un “biglietto” per Marte potrebbe costare la cifra ridicola di 200.000 dollari a persona. Per avere un termine di paragone, negli anni ‘60/’70 portare un uomo sulla Luna è costato circa 10 miliardi di dollari di oggi. Rimane il problema di come raccogliere i fondi (anche questi attorno ai 10 miliardi di dollari) per il lancio del primo vettore, ma Musk è un inguaribile ottimista.
Quando
La presentazione include anche una ‘timeline’ ben precisa dei tempi di realizzazione di questa intera operazione. È necessario tener presente che le possibili finestre di lancio per un’astronave verso Marte si verificano solo una volta ogni due anni, nel momento di massima vicinanza con la Terra. Musk prevede una fase di progettazione e di test che si concluderà nel 2023, quando potranno partire i primi voli per Marte.
E poi?
Forse l’aspetto più nebuloso di tutto il piano di Musk è proprio quello che succederebbe dopo: un conto è portare degli astronauti (anche 100) su Marte, cosa ben diversa è colonizzare un pianeta, che rimane comunque l’obiettivo ultimo. Per la colonizzazione di Marte sono stati sviluppati diversi scenari, anche dalla stessa NASA. L’ipotesi più accreditata è quella di adottare un processo di terraformazione, ovvero rendere Marte più simile alla Terra. Questo procedimento avverrebbe in tre fasi: nella prima fase è necessario immettere grandi quantità di gas serra sul pianeta in modo da innalzarne la temperatura. Un modo rapido ed efficiente per ottenere questo effetto è quello di utilizzare coltivazioni batteriche che producono gas serra (in particolare anidride carbonica). Nella seconda fase la temperatura raggiunge un livello tale da sciogliere l’acqua abbondantemente presente sotto forma di ghiaccio sul pianeta. Quando sul pianeta si trova una sufficiente quantità d’acqua allo stato liquido inizia la terza fase, che prevede l’introduzione di piante in grado di convertire parte dell’anidride carbonica in ossigeno. Un procedimento del genere tuttavia richiede secoli per essere attuato.
Fantascienza?
In verità Musk ha ragione: sono moltissime le dimostrazioni che quello che un tempo non molto remoto consideravamo solo fantascienza oggi è divenuto realtà. Gli avanzamenti della tecnologia, ad esempio nel campo dell’informatica, sono stati enormi: come dice Musk, in soli 40 anni siamo passati da Pong alla realtà virtuale. E lui ha già dimostrato di saper rendere concrete idee apparentemente folli, come un auto elettrica alla portata di tutti o un razzo in grado di decollare e atterrare verticalmente in modo da poter essere riutilizzato. Forse per una volta vale la pena avere un cauto ottimismo. Marte stiamo arrivando!
Bonus
Questo è il PDF della presentazione di Elon Musk: mars_presentation.pdf
Questo è il video integrale della presentazione: Making Humans a Multiplanetary Species